Ezio Zanetti

Ezio Zanetti

Strana scelta, quella di Ezio Zanetti, la mescolanza di poesie affatto diverse fra loro. Poesie di tenerissimo intimismo accanto ad anatemi contro il mondo contemporaneo. Una sola cifra le unisce: la brevità. E in mezzo c’è lui: “colui che era/il brutto anatroccolo,/che ora vi parla”, colui che preferisce “credere a Babbo Natale”, o in Senza remore, “l’eretico, il degenerato, il pervertito, il poeta folle”, ma, soprattutto “l’ira di un uomo/che disapprova categoricamente,/il mondo subdolo/ degli uomini”.

Ci sono, nelle poesie di questo multiforme poeta parole strane, non tipicamente poetiche, quali destra, sinistra, partitocrazia: se si vuole, è anche una poesia d’impegno, ma di una persona, malgrado la giovane età, di un pessimismo cosmico e assolutamente disillusa rispetto al mondo degli uomini: “É un mondo/bastardo/quello/degli uomini”.

La poesia così spezzata e dura nei versi di una tragica visione di un mondo senza apparente scampo possibile si ricompone in lievità e morbidezza nelle poche liriche d’amore e d’amicizia. Qui l’animo sembra placato nella dolcezza dei sentimenti, anche quando si tratta di una perdita; le parole si fanno più intime, la poesia vola via leggera. E finalmente, a contrastare “i fulmini d’acciaio/(che)/spaccheranno/ la terra in due” compare “qualcuno/ (che)/ha dipinto/ un sole nel cielo” e “dipinge una luna/ solamente per noi”. Lo stesso titolo di questa breve raccolta di poesie, Il cielo degli uomini, con la dedica “ad ognuno di noi perché ognuno di noi è unico e irripetibile” sembra suggerire il sogno di un mondo migliore. 

Lo auguriamo a Ezio e lo auguriamo a tutti noi.

Eugenio Guglielminetti

LA GIUSTIZIA DEGLI ONESTI

Con le stesse

   attenzioni

che loro

hanno avuto per noi,

per certe persone

     ci vuole

la cura del veleno;

d’altronde

è il minimo

che si possa fare…

per potersi sdebitare.

FACCE DI...

È un mondo

   bastardo

quello

degli uomini.

Un mondo

dalle innumerevoli

facce intercambiabili.

Facce…

facce di gomma

che mutano

che colpiscono

che rimbalzano

e tornano

al loro posto,

come

se nulla

fosse successo.

GUARDANDOMI ATTORNO

… e voi,

questo

lo chiamate progresso?

Per me

era meglio 

correre nudi

per le foreste

e le savane.

L'IMPRUDENZA

Tre auto

in movimento

un sorpasso

     azzardato

uno schianto violento.

Un altro

mazzo di fiori

lungo il margine di una strada.

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